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15 COSE DA VEDERE NEL CILENTO

Il Cilento è una delle zone più interessanti e belle da scoprire della Campania. Comprende gran parte del territorio della provincia di Salerno nella parte meridionale della regione. Le cose da vedere nel Cilento sono davvero tante: lunghe coste frastagliate bagnate da un mare cristallino; paesaggi mozzafiato; borghi incantevoli; grandi parchi archeologici ricchi di storia; bellissimi sentieri immersi completamente nella natura; antiche grotte e maestosi complessi religiosi testimoni di storie millenarie. E’ una zona della Campania spesso sottovalutata rispetto alle altre più famose e rinomate come la Costiera Amalfitana ma altrettanto affascinante e ricca di luoghi da visitare.

Il modo migliore per visitarlo è con la macchina. Considerando le varie tappe e le tante cose da vedere e fare nel Cilento la macchina resta il mezzo migliore per godersi al meglio questo meraviglioso viaggio in piena autonomia e senza perdersi nulla.

Cose da vedere nel Cilento

L’itinerario che segue comprende le principali cose da vedere e fare nel Cilento. Il viaggio che ho intrapreso è durato circa 6 giorni ma consiglio un’intera settimana per visitare i diversi luoghi con calma e senza stress.

Ho iniziato il mio viaggio di 15 tappe lungo la costa (Paestum) e terminato con la parte interna del Cilento (le Grotte di Castelcivita). Di seguito ho elencato i posti visitati per ogni singolo giorno:

  1. Parco archeologico di Paestum e Agropoli
  2. Castellabate, San Marco e sentiero di Punta Licosa
  3. Acciaroli, Pioppi, Scavi di Velia e Pisciotta
  4. Borgo di San Severino, Palinuro e Marina di Camerota
  5. Oasi Cascate Capelli di Venere e Certosa di Padula
  6. Roscigno vecchia e Grotte di Castelcivita

Ecco la mappa del mio viaggio in Cilento:

Nello specifico le cose da fare e vedere in ogni singola tappa del mio viaggio in Cilento sono le seguenti:

1. Parco archeologico di Paestum

Il viaggio in Cilento non può non partire da una delle mete più desiderate della Campania: il parco archeologico di Paestum. L’area occupa un perimetro molto vasto delimitato da circa 5 km di mura. Fu fondata dai Greci con il nome di Poseidonia e conquistata prima dai Lucani e poi dai Romani.

I 3 templi dorici restano la parte più interessante del sito e ancora oggi godono di un ottimo stato di conservazione. Non sono da meno altri resti di questa antica città come il foro, il comizio, l’agorà, il santuario e l’anfiteatro. Camminare tra le rovine di questo grande parco archeologico è un’esperienza unica dove puoi immergerti completamente in un mondo antico fatto di civiltà perdute.

Da visitare è anche il Museo Archeologico di Paestum che si trova di fronte al sito. Qui puoi ammirare vari reperti rinvenuti durante gli scavi tra cui spicca la famosa Tomba del Tuttofare. Di particolare rilievo della tomba è la lastra dipinta della Magna Grecia dove è raffigurato un’uomo che si tuffa in acqua, simbolo del passaggio dalla vita alla morte.

I tre principali templi che si ergono in tutto il loro splendore nel parco archeologico sono i seguenti:

Il tempio di Era

Trattasi del tempio più antico denominato anche ‘Basilica’ dedicato a Era, la dea della Fertilità. Manca la parte frontale ma restano ancora intatte tutte le colonne che compongono la sua struttura.

Il tempio di Nettuno

Il tempio più grande, dotato di un’area interna (una cella divisa in tre navate) ben conservata. Dedicato a Nettuno (Poseidone), il dio del Mare. Sorge di fianco al tempio di Era nella parte meridionale del Santuario.

Il tempio di Atena

Questo tempio sorge nella parte più alta dell’antica città di Poseidonia con una struttura più semplice rispetto agli altri due. Si dice sia stato realizzato sulle ceneri di un vecchio santuario distrutto da un’incendio. Dedicato ad Atena, dea della sapienza, delle arti e della strategia in battaglia.

Informazioni utili

Per gli orari e i biglietti puoi consultare il sito web del parco con la possibilità di poter visitare con un’unico biglietto anche l’altro famoso parco archeologico del Cilento: l’area archeologica di Velia. Vi è un parcheggio adiacente al sito dove poter mettere la macchina.

Dopo aver visitato il parco per l’intera mattinata consiglio di fare una sosta per pranzo alla famosa Tenuta Vannulo a Capaccio, pochi chilometri da Paestum. Una fattoria biologica che produce mozzarella di bufala (una specialità del Cilento), ricotta e yogurt. Dotata di un ristorante con una vasta scelta di piatti prelibati, un bar e un punto vendita. Inoltre vi è la possibilità di fare un tour per visitare la fattoria, conoscere la lavorazione artigianale e gustarne i prodotti tipici caseari.

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Tempio di Nettuno a Paestum
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Parco archeologico di Paestum
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Dipinto della tomba del Tutto Fare

2. Agropoli

La seconda tappa del mio primo giorno in Cilento è dedicata alla visita di Agropoli. Trattasi di una delle cittadine più famose del Cilento arroccata su un promontorio a picco sul mare e famosa per il suo caratteristico borgo ma anche per le sue spiagge bagnate da un mare meraviglioso.

Ho iniziato la mia visita dal centro storico, precisamente dalla salita degli Scaloni che conducono direttamente all’interno del borgo attraverso un grande portale seicentesco. Qui puoi perderti tra le piazzette, gli stretti vicoli, le antiche chiese (chiesa della Madonna di Costantinopoli, protettrice dei pescatori) e le botteghe artigianali fino ad arrivare al famoso Castello Angioino Aragonese da cui si gode un panorama stupendo. Vale la pena vedere da vicino anche il porto di Agropoli, soprattutto la sera dove mille luci immergono i visitatori in un’atmosfera magica.

Ho raggiunto poi la Baia di Trentova, situata poco distante dalla città che prende il nome dallo scoglio che la caratterizza. Molto bella e suggestiva con un mare cristallino e sabbia fine incorniciata da una folta vegetazione in un paesaggio da cartolina. Puoi godertela facendo un bel bagno nelle sue acque limpide in estate o passeggiare sulla sabbia ammirandone il paesaggio in inverno. In entrambi i casi sarai pienamente conquistato dal suo fascino.

Ho pernottato il mio primo giorno ad Agropoli, precisamente alla Dimora Bellini. In posizione centrale e dotata di un parcheggio macchina. Questo B&B , che si trova all’interno di un palazzo, offre una sistemazione confortevole con una bella camera dotata di tutti i servizi essenziali. Ho speso circa 30 euro per una notte. Un buon rapporto qualità prezzo.

Agropoli
Agropoli
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Castello di Agropoli
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Centro storico di Agropoli

3. Castellabate

Il mio secondo giorno di viaggio è iniziato con la visita al borgo di Castellabate, uno dei più belli della Campania. E’ incluso nella lista dei ‘Borghi più belli d’Italia’ ed è considerato Patrimonio dell’Unesco. Qui è stato anche girato il film campione di incassi “Benvenuti al Sud” del regista Luca Miniero che ha valorizzato ancora di più questa splendida cittadina della costiera cilentana.

Situato su un promontorio a circa 300 metri dal mare questo borgo incanta con le sua fitta rete di stradine, caratteristiche case di pietra e stretti vicoli con ripide scalinate e molteplici archi. Dirigendoti verso il centro ti imbatterai sicuramente in scorci incantevoli e angoli suggestivi ammirando il mare da un parte e grandi colline verdeggianti dall’altra.

Appena arrivato puoi comodamente parcheggiare la macchina prima di una lieve salita che porta al Belvedere di San Costabile da cui si gode una vista incredibile sui tetti dai colori vivaci delle due frazioni di Castellabate (Santa Maria e San Marco) e sul meraviglioso tratto costiero. Qui il tramonto è imperdibile! Di fianco si erge il Castello dell’Abate in tutto il suo splendore, una fortezza costruita tanti anni fa a scopo difensivo contro le invasioni dei Saraceni. Il castello può essere tranquillamente visitato al suo interno.

Proseguendo la visita del borgo consiglio di fare una sosta alla famosa Piazzetta 10 Ottobre 1123 piena di caffè, ristoranti e una bellissima vista sulle valli dell’Annunziata. Prende il nome dalla data di fondazione del castello. Un’altra tappa da fare è visitare la Basilica di Santa Maria de Giulia in stile romanico.

Santa Maria di Castellabate

Terminata la visita al borgo mi sono rimesso in macchina direzione mare per raggiungere Santa Maria di Castellabate caratterizzata da un piacevole paesaggio costiero da ammirare attraverso il suo lungomare. Qui ho raggiunto il famoso Porto delle Gatte con una bellissima costruzione ad archi sulla spiaggia dove venivano un tempo depositate le merci per il commercio. Proprio sotto al porticato consiglio di pranzare al ristorante Le Gatte, un’antico rifugio di pescatori con una bella terrazza che si affaccia sul mare dove gustare uno dei suoi tipici piatti. Nel cuore costiero del borgo si trova poi la bella Spiaggia di Marina Piccola dove si trovano abitazioni a pochi passi dal mare.

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Piazza 10 Ottobre 1123 di Castellabate
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Uno scorcio di Castellabate
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Panorama dal Belvedere di Castellabate
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Marina di Castellabate

4. Sentiero di Punta Licosa

Nel pomeriggio del secondo giorno sono arrivato a San Marco di Castellabate. Ho parcheggiato la macchina vicino la piazza principale dove si trova una graziosa chiesa e raggiunto il suggestivo porticciolo del paese. Qui mi sono lasciato andare alla pace e alla tranquillità del luogo seduto comodamente al tavolino di un bar e ammirando il paesaggio. Sembra che il tempo si sia fermato tra piccole imbarcazioni ormeggiate e pescatori intenti a svolgere il loro lavoro quotidiano in una cornice spettacolare.

Sono arrivato in questa zona per iniziare il sentiero di Punta Licosa che racchiude in circa 3 chilometri di costa: storia, leggende e paesaggi indimenticabili. Sulla sinistra del porticciolo di San Marco inizia il sentiero percorribile a piedi in mezzo alla natura (durata di circa un’ora) con un continuo sguardo verso il mare e il tratto costiero costituito da tante calette. Il sentiero termina al porto di Punta Licosa dove si scorge l’isolotto di Licosa in mezzo al mare con il suo grande faro, un’altra tappa fondamentale tra le tante cose da vedere nel Cilento. Qui nasce il mito omerico della Sirena Leucosia, une delle tre sirene incontrate da Ulisse che fu trasformata in uno scoglio a seguito di un suo tuffo in mare da un’alta rupe per il suo amore non corrisposto.

Terminata la giornata ho pernottato al B&B A Casa di Vittoria a San Marco di Castellabate, una struttura semplice e gestita da una famiglia molto disponibile con la possibilità di usufruire del parcheggio privato. Zona non molto centrale ma sicuramente strategica per gli spostamenti. Ho pagato circa 35 euro per una notte con colazione inclusa.

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Porto di San Marco di Castellabate
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Sentiero di Punta Licosa
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Isolotto di Licosa

5. Acciaroli

Il mio terzo giorno è iniziato con la visita di Acciaroli, un’altra perla della costiera cilentana. Quello che più ti colpisce di questo antico borgo è il suo centro storico con il suo grande porto oltre alle bellissime spiagge vicine. Dal porto puoi ammirare la chiesa dell’Annunziata (di origini antichissime) e la Torre Normanna (una delle 5 torri di avvistamento del Cilento). Dopo aver visto il centro storico pieno di antiche botteghe e ristoranti carini consiglio di fare una lunga passeggiata presso la Spiaggia Grande, molto estesa e dalle acque cristalline.

Ricordo che Acciaroli è legata anche al famoso scrittore Ernest Hemingway. Si narra che abbia trovato l’ispirazione nello scrivere il suo famoso capolavoro ‘Il vecchio e il mare’ visitando questo antico borgo di pescatori.

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Porto di Acciaroli
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Centro di Acciaroli

6. Pioppi

A pochi chilometri da Acciaroli, continuando a percorrere la zona costiera, ho raggiunto Pioppi (frazione marina del comune di Pollica). Un piccolo borgo marinaro immerso in un’atmosfera rilassante dove fare una tranquilla passeggiata sul pittoresco lungomare godendosi una splendida giornata di sole. Un’oasi di pace lontana dal trambusto e dalle folle estive. Sono da vedere la piazzetta principale con la piccola chiesa del Carmine e il castello Vinciprova che ospita il Museo del Mare.

La spiaggia al centro di Pioppi è situata in una piccola insenatura riparata dalle colline, in parte sabbiosa e in parte con ciottoli ma comunque deliziosa per fare un bel bagno rilassante.

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Spiaggia di Pioppi
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Piazzetta di Pioppi

7. Parco archeologico di Velia

Nella tarda mattina del terzo giorno ho proseguito il mio viaggio verso il sito archeologico di Velia dopo aver visitato i due antichi borghi di Acciaroli e Pioppi. Questo parco è meno conosciuto di quello di Paestum ma altrettanto bello e ricco di cose da vedere. Si trova nel territorio di Ascea Marina e fu fondato intorno al 540 a.C da un gruppi di Greci della Focea e solo i Romani, in un secondo momento, la denominarono Velia. La città è divenuta importante per via di due grandi filosofi del passato: Parmenide e Zenone.

E’ possibile parcheggiare comodamente l’auto nel grande piazzale situato all’ingresso del sito e visitarlo senza un’ulteriore biglietto perché quello cumulativo fatto a Paestum (con validità di tre giorni) consente anche di visitare il parco di Velia senza costi aggiuntivi.

Il percorso

Il percorso comincia dalla città bassa dove si possono ammirare le terme e le domus imperiali, poi si inizia a salire la collina dove si trovano l’agorà e un grande santuario fino ad arrivare all’Acropoli in cima. Qui inizia la parte più interessante dove si trovano i resti del teatro di età romana, la famosa Torre e i resti di due chiese. Inoltre in questa parte del parco si gode di una vista spettacolare verso il mare. Imperdibile è la visita a una delle principali attrazioni del parco: la Porta Rosa, primo arco a tutto sesto costruito in Italia. In passato fungeva da viadotto per collegare le due sommità naturali dell’Acropoli. Per ammirare la Porta Rosa bisogna fare un percorso diverso ed essere accompagnati da una delle guide del parco.

La visita del parco non è semplice considerando le tante salite da fare ma ne vale davvero la pena. Non solo puoi ammirare i resti archeologici di un’antica civiltà ma allo stesso tempo entri in contatto con la natura poiché il parco sorge in una folta macchia mediterranea. Qui storia e natura si combinano perfettamente per rendere questa esperienza unica nel suo genere.

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Parco archeologico di Velia
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Torre di Velia

8. Pisciotta

Il terzo giorno è terminato con la visita di un’altro bellissimo borgo del Cilento: Pisciotta. Arroccato su una collina è una meta meno conosciuta rispetto agli altri borghi più rinomati ma si differenzia per la sua unicità. Sospeso tra mare e monti sembra di trovarsi in un’antico paesino catapultati indietro nel tempo tra stretti vicoli con insegne sbiadite e resti di antiche botteghe artigiane chiuse da tempo. Gli abitanti del luogo sembrano uscire da un film in bianco e nero. Vieni catapultato in un’atmosfera di un mondo antico tra antichi palazzi nobiliari, case popolari e cappelle erose dal tempo.

Piazza Raffaele Pinto è sicuramente il punto di partenza per visitare il borgo per poi godere di una vista stupenda da una terrazza panoramica, situata nei pressi della Piazzetta del Cannone. Ti accompagneranno nella tua visita gatti di diverso tipo e colore in ogni angolo del borgo. Una volta visitato il borgo mi sono poi diretto verso la zona marina di Pisciotta per vedere le sue spiagge e il suo piccolo porto turistico.

Per il pernottamento della terza notte ho deciso di farmi ancora qualche chilometro di macchina per raggiungere l’Agriturismo Casa Giusta di Centola. Ho scelto di dormire qui per avvicinarmi alla prossima tappa : il Borgo di San Severino. La struttura anche se decentrata era confortevole e dotata di tutti i servizi necessari e di un parcheggio privato. Ho speso 35 euro per una notte inclusa la colazione.

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Pisciotta
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Le case di Pisciotta
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La piazza di Pisciotta
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I gatti di Pisciotta

9. Borgo di San Severino

Il quarto giorno è iniziato con la visita al meraviglioso Borgo Medievale di San Severino di Centola. Il borgo sorge su uno sperone roccioso e per questo motivo bisogna salire delle scalinate per raggiungerlo. Una volta arrivati ti ritrovi a camminare tra i resti di un piccolo e antico centro abitato abbandonato, immersi completamente nella storia di questo luogo.

Si dice sia nato tra il X e XI secolo e legato al nome della famiglia dei Sanseverino, una famiglia ricca e potente vissuta all’epoca del Principato di Salerno. Il borgo sovrasta la valle del fiume Mingardo che qui scava una profonda gola: la Gola del Diavolo. Sulla collina sono arroccati molti edifici tra i quali troviamo le rovine del Castello, la Torre Longobarda, il palazzo baronale e due piccole chiese. Questo borgo fu completamente abbandonato verso la fine del XIX secolo a seguito dell’inizio dei lavori della ferrovia tirrenica (nata ai pedi della valle) che ha portato molti dei sui abitanti ad abbandonare le loro vecchie case arroccate.

La visita del borgo è gratuita ma si può comunque lasciare un’offerta nella fessura del salvadanaio scolpito nella roccia vicino all’insegna che si trova sulla strada. Inoltre è possibile parcheggiare nelle vicinanze del borgo.

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Entrata al borgo di San Severino
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Gli edifici abbandonati del borgo di San Severino
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Borgo medioevale di San Severino di Centola

10. Palinuro

Dal borgo mi sono spostato nuovamente verso la costa per visitare uno dei paesi più rinomati della costiera cilentana: Palinuro, famosa per le sue bellissime spiagge e le bellezze naturali delle grotte. In estate sono tante le persone che vi trascorrono le vacanze qui. Ho iniziato la visita dal porto turistico dotato di un certo fascino dove si trovano imbarcazioni di ogni colore e dimensione e una spiaggia molto suggestiva.

Poi ho voluto ammirare da vicino il famoso Arco Naturale di Palinuro, una maestosa formazione rocciosa con la sua meravigliosa spiaggia. Altre spiagge degne di nota sono quella della Marinella e della Molpa. La Baia del Buon Dormire è una delle calette con spiaggia fine dorata più belle di Palinuro, raggiungibile via mare con imbarcazioni o via terra con una lunga scalinata. E’ possibile visitare anche le grotte marine di Capo Palinuro (in particolare quella Azzurra) tramite delle escursioni di una giornata che partono solitamente dalla spiaggia adiacente al porto.

Per ammirare al meglio le spiagge e le grotte di Palinuro consiglio di non visitarle in piena estate per via della moltitudine di turisti che non consentono di ammirare pienamente le bellezze del luogo.

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Spiaggia Arco Naturale di Palinuro
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Spiaggia della Marinella di Palinuro

11. Marina di Camerota

Un’altra meta turistica molto ambita è Marina di Camerota che si trova subito dopo Palinuro a pochi chilometri di distanza. Caratteristico il suo antico borgo marinaro e il porto turistico. Una volta parcheggiata la macchina nelle zone del porto ho iniziato la visita attraverso i sui vicoli colorati, le suggestive arcate e le lunghe scalinate che portano verso il mare. Le prime spiagge che si incontrano sono la spiaggia di San Domenico (adiacente al porto, molto ampia e piacevole per lunghe passeggiate)e la spiaggia di Calanca (con fondali bassi e raggiungibile tramite una lunga scalinata).

Arrivati a Marina di Camerota è impossibile non visitare la famosa Baia degli Infreschi, considerata una delle più belle della penisola italiana. Trattasi di una piccola cala situata tra la costa di Marina di Camerota e quella di Scario raggiungibile a piedi (con un sentiero di trekking), via mare (con imbarcazioni) o con l’auto (lungo una strada comunale che porta a Lentiscosa per poi fare un tratto a piedi abbastanza ripido).

La notte del quarto giorno ho scelto di soggiornare alla Residenza Scaringelo a Caselle in Pitteri vicino alla mia prossima tappa. Ho dormito in una camera pulita, moderna e molto accogliente. Ho parcheggiato in una strada adiacente alla struttura.

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Marina di Camerota
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Parrocchia di S.Alfonso a Marina di Camerota
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Spiaggia di San Domenico a Marina di Camerota

12. Oasi Cascate Capelli di Venere

Le Cascate Capelli di Venere si trovano presso il paese di Casaletto Spartano all’interno dell’Oasi dell’Area Capello dove sono presenti molte altre attrazioni come sentieri naturalistici, ponti e altre strutture come un vecchio mulino ad acqua che è possibile visitare.

Ma le attrazioni principali e più suggestive sono le cascate che nascono dall’affluente del fiume Bussentino. Il nome deriva dalla particolare pianta (Capelvenere) che ricopre la roccia sopra la quale scorre la cascata. Le cascate sono anche legate alla leggenda della dea Venere, si dice infatti che le cascate siano nate dai suoi capelli e dall’amore di un pastore che perse la vita per lei.

Una volta arrivati si può parcheggiare la macchina di fronte alla fontana pubblica e dirigersi verso l’oasi. Il costo del biglietto per accedere all’oasi è di 3 euro. La cascata si raggiunge attraverso un sentiero e una volta arrivati si resta estasiati dal gioco di luci, bagliori di acqua, vapori e muschio. Getti d’acqua che creano una vera e propria opera d’arte. Le cascate formano delle pozze di acqua dove vi è la possibilità di fare anche il bagno.

Ci sono diversi itinerari e percorsi da seguire e puoi decidere quando tempo dedicare alla visita dell’oasi. Io ho dedicato mezza giornata concentrandomi soprattutto sulla visita della cascata.

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Cascate Capelli di Venere

13. Certosa di Padula

Il pomeriggio del mio quinto giorno di viaggio ho visitato la Certosa di Padula, uno dei complessi monastici più maestosi dell’Italia meridionale e più grandi d’Europa. Fu dichiarato Patrimonio dell’Unesco nel 1998. Questo monastero certosino in stile barocco è stato fondato da Tommaso di San Severino nel 1306 e dedicato a San Lorenzo. Comprende 350 stanze con svariati cortili, porte, finestre, fontane, scale e giardini. Tre le tante cose da visitare ci sono: il chiostro, la biblioteca, le cappelle decorate, le cucine e le celle dei frati dove vivevano la loro vita eremitica. Un’esperienza unica perché ti rende partecipe della vita che conducevano i padri certosini all’interno di una piccola città racchiusa tra le mura.

Il costo del biglietto è di 8 euro e vi è la possibilità di parcheggiare proprio davanti alla struttura. Poco prima di entrare nel monastero si scorge in lontananza il borgo arroccato sulla collina di Padula che fa da sfondo alla certosa. Vi è all’interno della certosa anche un percorso multimediale per conoscere meglio la sua storia. A mio parere resta tra le cose più belle da vedere nel Cilento.

Ho pernottato la sera del mio quinto giorno nei pressi di Sassano a pochi chilometri da Padula, precisamente da Nonno Domenico. Struttura tipo motel dove ci sono delle camere molto ampie e ben organizzate in legno con la possibilità di parcheggio interno. La posizione è un pò fuori mano ma per una notte di passaggio ne è valsa la pena, inoltre ho pagato davvero poco (circa 20 euro per una notte).

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Ingresso Certosa di Padula
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Certosa di Padula
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Interno della Certosa di Padula
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Giardino della Certosa di Padula

14. Roscigno vecchia

Il mio ultimo giorno di viaggio è iniziato con la visita di Roscigno vecchia, il borgo fantasma. Un vero Paese Museo a cielo aperto. Frane e continui movimenti del suolo hanno costretto molti dei sui abitanti dall’inizio del Novecento a lasciare il borgo. Per questo motivo molti la chiamano anche la Pompei del’900.

Arrivati qui mi sembra che tutto si sia fermato com’era circa 100 anni fa con case in pietra malandate, la fontana al centro della piazza, il lavatoio pubblico, la chiesa, le strade in terra battuta e vecchie insegne di bar e botteghe tutti avvolti in un silenzio tombale di una città ormai dimenticata da tempo. Ma la particolarità di questo posto è che qui vi abita ancora una persona nonostante le avversità: il famoso Giuseppe Spagnuolo, il guardiano di Roscigno Vecchia che ho avuto la fortuna di conoscere e scambiare quattro chiacchiere.

Da vedere all’interno del borgo anche il Museo di Arte Contadina dove sono esposti circa 500 pezzi ordinati in base ai temi dei cicli lavorativi con l’intento di far conoscere la vita quotidiana di un tempo.

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Piazza di Roscigno vecchia
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La chiesa di Roscigno vecchia
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Case abbandonate di Roscigno vecchia
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Passeggiando nel borgo abbandonato di Roscigno vecchia

15. Grotte di Castelcivita

La mia ultima tappa di questo meraviglioso viaggio nel Cilento è stata la visita alle Grotte di Castelcivita. Queste grotte costituiscono uno dei complessi speleologici più estesi dell’Italia Meridionale e al loro interno si trovano strutture calcaree di varie forme come stalattiti e stalagmiti. Visitandole avrai la possibilità di trovarti all’interno di paesaggi sotterranei che comprendono suggestivi scenari di gallerie, ampi spazi e strettoie.

Ci sono vari percorsi da fare: quello turistico (1200 metri), amatoriale (fuori sentiero) e speleologico (più complesso). ll biglietto per il percorso turistico costa 10 euro per la durata di circa un’ora (quello che ho scelto). Ci sono alcune sale molto belle come la Sala del Guano e del Castello oltre a profonde cavità naturali ricolme di acqua (I Pozzi della Morte). Le grotte si caratterizzano per lo spettacolo di colori che ha assunto la roccia nel tempo ad opera dei sedimenti di diversi minerali trasportati dall’acqua. All’ingresso della cavità sono stati rinvenuti alcuni anni fa depositi archeologici (fossili e utensili in pietra) che hanno dato maggiore rilevanza e interesse alle grotte. Consiglio di non perdersi questa particolare esperienza in un surreale paesaggio sotterraneo.

Il mio viaggio nel Cilento è terminato proprio qui con una sorta di dispiacere e malinconia che caratterizza sempre la fine di un lungo viaggio ma allo stesso tempo con il cuore colmo di gioia per aver visitato tanti e bellissimi luoghi che ho avuto la fortuna di scoprire. Ogni posto visitato mi è rimasto dentro e arricchito il mio bagaglio di esperienze.

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Grotte di Castelcivita

Consigli di viaggio

Pianificazione

Un viaggio on the road di una settimana in Cilento con tante tappe da fare richiede una buona organizzazione per poter vedere più cose nel minor tempo possibile. E’ importante pianificare prima il viaggio, darsi delle direttive e seguire un certo itinerario come ho fatto io. Potranno sempre capitare imprevisti o altre ragioni che stravolgono i piani ma questo è il bello di viaggiare, vivere le cose giorno dopo giorno facendosi trasportare dalle emozioni e dagli eventi.

Quando andare in Cilento

Il periodo che consiglio per un viaggio on the road in Cilento è la tarda Primavera-fine Estate per evitare il turismo di massa e godersi pienamente il viaggio. Assolutamente da evitare i mesi di Luglio e Agosto. Nello specifico i periodi di Aprile-Giugno e Settembre-Ottobre sono perfetti. Ma anche in inverno il paesaggio è dotato di un certo fascino.

Viaggio in macchina nel Cilento

Viaggiare con la macchina è veramente emozionante perché puoi scorgere paesaggi mozzafiato mentre guidi ma allo stesso tempo comporta una certa responsabilità . Consiglio di fare molte soste durante l’itinerario per non farsi prendere dalla stanchezza e non stressarsi a trovare parcheggi. Ti suggerisco di non sostare la macchina proprio al centro dei paesi ma in zone più decentrate in quanto camminare per dirigersi verso il centro è sempre piacevole e si ha più facilità a parcheggiare. E’ molto facile anche trovare sistemazioni in strutture che comprendono anche il parcheggio gratuito, basta saper cercare quando vedi l’alloggio come ho fatto io.

Dove dormire in Cilento

Il Cilento offre varie possibilità di soggiorno sia lungo il litorale costiero che nell’entroterra tra le colline: dalle sistemazioni più economiche come B&B a quelle più care come i grandi hotel che sorgono vicino al mare con viste spettacolari. Io, come tanti, amo viaggiare risparmiando di conseguenza cerco sempre di trovare sistemazioni di qualità e non scadenti che mi consentono di avere i servizi essenziali ma senza spendere troppo. Consiglio di prendere sistemazioni strategiche vicine ai punti di interesse che si decide di visitare tra le tante cose da vedere nel Cilento.

Dove mangiare in Cilento

Le specialità da mangiare in Cilento sono tante e vi sono molti ristoranti dove gustarle, dal classico locale sulla spiaggia a veri e propri agriturismi più decentrati in aperta campagna. Durante il mio viaggio ho mangiato alcune volte nei ristoranti (solitamente la sera) mentre durante la giornata ,per ammortizzare i tempi, ho gustato anche un semplice panino o un trancio di pizza al volo.

Quando viaggi è bello ogni tanto fermarsi e godersi un semplice pasto lungo la strada, sulla spiaggia ammirando il mare o semplicemente sedendosi al tavolo di un ristorante e gustarsi i piatti tipici del posto. Consiglio di assaggiare: le alici di Menaica ; l’olio di Pisciotta; i ceci di Cicerale; i prodotti caseari tipici come la mozzarella di bufala e la pasta fatta a mano accompagnata da un buon vino DOC cilentano.

Conclusioni

Le cose da vedere e fare in Cilento sono tante. Questa terra ti sorprende offrendoti tanti luoghi differenti da scoprire in un soggiorno unico e indimenticabile. Puoi scegliere se dedicarti solamente alla visita del paesaggio costiero con il mare cristallino e lunghe distese di sabbia fine e ciottoli oppure conoscerne meglio la storia attraverso la visita dei suoi parchi archeologici e la bellezza incontaminata di antichi borghi. Al termine del tuo viaggio sicuramente sarai arricchito da un bagaglio di nuove esperienze ed emozioni che solo il Cilento è in grado di darti.

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